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 Spiegazioni dei fenomeni El Nino Nina

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MessaggioTitolo: Spiegazioni dei fenomeni El Nino Nina   Spiegazioni dei fenomeni El Nino Nina Icon_minitimeSab Apr 19, 2008 3:36 am

El Niņo e La Niņa rappresentano le maggiori variazioni periodiche della temperatura nell'Oceano Pacifico tropicale. Le oscillazioni delle temperature medie delle correnti comportano pesanti conseguenze sul clima di tutto il pianeta e in particolare su quelli della zona centro-occidentale dell'America, e delle zone pių orientali del continente asiatico e dell'Australia. Il nome del fenomeno deriva dal fatto che i pescatori peruviani notavano che lo stesso s'intensificava nel periodo invernale (estate in sudamerica); da qui il nome de "El Niņo" (cioč "il bimbo"), che ricorda la nascita di Gesų bambino. Nonostante si ritenga generalmente che questo fenomeno esista da sempre (o perlomeno da epoche remotissime), gli effetti sono stati descritti per la prima volta solo nel 1923 da Sir Gilbert Thomas Walker.
Fra i mutamenti del clima che questo fenomeno induce, sono particolarmente rilevanti quelli che causano l'aumento della piovositā sull'America Centrale e sul Perų, in cui possono verificarsi alluvioni anche distruttive, e i conseguenti periodi di forte siccitā nelle regioni del Pacifico orientale, talvolta associati a devastanti incendi in Australia.
L'osservazione delle condizioni meteorologiche nel Pacifico tropicale e la presenza o l'assenza del Niņo vengono ritenute essenziali per poter effettuare previsioni a breve termine (da pochi mesi a un anno) delle variazioni climatiche in quelle zone ma anche nell'intero pianeta. Il Niņo e la Niņa sono la conseguenza nell'Oceano Pacifico dell' ENSO (El Niņo Southern Oscillation), che rappresenta una fluttuazione globale della temperatura e della pressione del sistema oceano-atmosfera.

L'ENSO


L'ENSO (El Niņo Southern Oscillation) consiste in un sistema climatico fluttuante d'interazioni fra oceano e atmosfera, che č conseguenza diretta della circolazione oceanica e atmosferica terrestre. L'ENSO č la pių nota causa di variabilitā interannuale delle condizioni meteorologiche e climatiche nel mondo, con una frequenza che varia dai tre agli otto anni. Le conseguenze principali di questo fenomeno si possono riscontrare nell'Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Nell'Oceano Pacifico, nei periodi di oscillazione termica in cui si verifica un forte aumento della temperatura delle acque, si produce il fenomeno del Niņo. Gli eventi dovuti all'ENSO sono sostanzialmente in fase tra l'Oceano Pacifico e quello Indiano; si nota invece un ritardo di dodici-diciotto mesi fra l'ENSO del Pacifico e quello dell'Atlantico.


Per definizione, in presenza del Niņo, la superficie della parte centrale dell'Oceano Pacifico manifesta un incremento della temperatura di almeno 0,5°C, che si mantiene per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi. Se invece la temperatura č inferiore alla media stagionale di almeno 0,5 °C nello lo stesso periodo, si ha la Niņa. Questi fenomeni sono periodici e si verificano con intervalli che variano dai due ai sette anni.
Il Niņo s'instaura a causa di vaste aree di bassa pressione causate dal surriscaldamento delle acque superficiali oceaniche e che modificando la circolazione dei venti e la distribuzione delle piogge, regolando l'alternanza di periodi di siccitā e di piovositā. Inoltre ciō porta a intense precipitazioni e tornado sull'America centro-meridionale, violenti uragani sull'intero Pacifico meridionale e in Australia, e determina anche periodi di siccitā in Africa centro-occidentale.
La corrente prodotta dal Niņo trasporta anche animaletti microscopici (plancton) che servono per il nutrimento degli animali superiori. Il percorso e l'intensitā della corrente sono influenzati da cambiamenti climatici o terrestri, ma ciō non confonde la natura: i delfini, per esempio, anche in presenza del Niņo sanno dove trovare da mangiare, come trovarlo e a che profonditā.
Un altro aspetto fondamentale su cui concentrare l'attenzione per valutare l'effetto del Niņo sull'ambiente č considerare la variazione dell'apporto di cibo, che il fenomeno causa nell'oceano. Infatti, la corrente calda che il Niņo trasporta risulta estremamente povera di elementi nutritivi e finisce per sostituire la corrente di Humboldt, ricca invece di plancton che fornisce cibo a grandi quantitā di pesce. Se tale situazione si protrae per lunghi periodi, l'equilibrio faunistico marino ne viene stravolto e ciō si ripercuote pesantemente sull'economia delle popolazioni che vivono principalmente di pesca.
I due Niņo pių recenti ('82 e '97) sono stati anche i pių forti documentati. Molti pensano che ciō possa legarsi all'aumento della temperatura media dell'oceano, dell'atmosfera e all'incremento dell'effetto serra, ma al momento ancora non č possibile fornire una risposta certa. Tuttavia studi eseguiti su modelli numerici in cui si sono volutamente aumentate le temperature medie atmosferiche, hanno portato a risultati simili a tali eventi; quindi si sta studiando se un aumento della temperatura che si protragga nel tempo possa creare una sorta di Niņo permanente.

Cause del Niņo


Le cause del Niņo possono essere ricercate dalla presenza di 2 tipi di onde (onde di Kelvin e onde di Rossby), relegate all'equatore dalla forza di Coriolis, che sono dirette in senso opposto le une rispeto alle altre. Le onde di Kelvin, pių veloci, sono dirette verso est; le onde di Rossby sono, invece, pių lente e dirette verso ovest. Ciō genera nel Pacifico un accumulo di acqua sulle coste sudamericane, che risulta in una sopraelevazione del livello di acqua di quasi 1 m. Quando, a fine dicembre, i venti diretti da est ad ovest (gli alisei) si indeboliscono o addirittura si invertono, se si assiste anche alla Southern Oscillation, ossia ad una variazione della pressione atmosferica tra l'Australia e il Pacifico, l'energia accumulata sulle coste occidentali del Pacifico viene rilasciata verso est, provocando un trasporto del calore in essa accumulato. Ciō provoca, quindi, forti pioggie e un abbassamento delle temperature sulle coste sudamericane e siccitā e un innalzamento delle temperature sulla costa orientale del Pacifico. Dall'analisi delle velocitā delle onde di Kelvin e di Rossby, si calcola in tempo impiegato per ristabilire la situazione normale, che č pari circa a 12-18 mesi.
Non č ancora chiaro il motivo preciso che causa il fenomeno del Niņo; infatti č estremamente difficile valutare con precisione quanto pesi ogni aspetto che influisce sull'evoluzione del clima. Alcuni giornalisti e sostenitori della teoria del complotto hanno posto in relazione il fenomeno del Niņo con un esperimento climatico dei russi, che č un'applicazione della tecnologia di Tesla. Secondo costoro, il 4 febbraio del 1983 sarebbe stato registrato un forte flusso di onde ELF (Extra-Low Frequency = a bassissima frequenza), inviate dagli americani, che sarebbero entrate in contatto con onde stazionarie emesse dai sovietici.
Ciō avrebbe provocato il Niņo del 1983, che ha portato siccitā in Australia e piogge diluviali in Perų, tornado e colate di fango nel sud della California: ciō in particolare sarebbe il risultato delle enormi onde stazionarie emesse dai Russi. Questa strategia farebbe parte di un piano iniziato da Lenin e che aveva lo scopo di riscaldare la Siberia e svilupparvi delle coltivazioni.

La Niņa


La Circolazione di Walker causa il movimento di masse d'acqua verso la costa occidentale dell'Oceano Pacifico. Questo generalmente causa un aumento del livello del mare sulla costa occidentale anche di 80-100 cm rispetto alla costa orientale. In una situazione di Niņa si accentuano tali condizioni e i torrenti d'acqua calda si intensificano verso ovest, gli alisei aumentano d'intensitā e spingono l'aria ricca di umiditā verso le coste indonesiane e australiane. In sostanza quindi, la Niņa corrisponde alla situazione opposta del Niņo, cioč si accentuano e si amplificano le condizioni di circolazione oceanica e atmosferica normali.
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